Friday, August 30, 2013

HOST FAMILY


 Hi Guys, here is Lucrezia from Langford. How are you?

Ebbene si, sono finalmente arrivata dalla mia host family!!!

Preso il volo da New York ho dovuto fare uno scalo a Minneapolis e solo dopo poche ore di attesa in aereoporto ecco il mio aereo diretto verso Aberdeen (vicino Langford).

 
 
Attaccata al finestrino dell’aereo iniziavo ad assaporare il panorama che sapevo mi avrebbe accompagnata per 9 nove mesi: vedevo solo immense pianure verdi….qualche lago… qualche albero… ed un’unica strada…e verde… verde… verde… e pianura… pianura… pianura verde!!!

Credo di non aver mai visto un aereoporto così piccolo (non che io abbia visto molti aereoporti) e credo che mai ne vedrò uno simile: era talmente piccolo che non pensavo ne potesse esistere uno così!!

Al suo interno mi guardavo intorno sperduta, nonostante le dimensioni, e niente: né valigia, né famiglia.

Una donna mi stava osservando senza distogliere mai lo sguardo e nel mio smarrimento tutta quella attenzione mi metteva ancora più soggezione. Non avevo intuito che era la mia coordinatrice locale che dopo un’attenta osservazione si è presentata a me porgendomi una lettera. Ho atteso con lei circa un’ora dentro l’aereoporto che la mia host family arrivasse e subito con lei mi sono imbattuta nelle prime difficoltà linguistiche!

Vedere per la prima volta la famiglia ospitante è strano: tu lo immagini in un modo… e accade in un altro, tu immagini determinate emozioni… e ne provi altre…

Le mie sorelle appena mi hanno vista mi sono corse incontro, mi hanno abbracciata e mi hanno detto :”we are so excited, we are so excited!!”, e, dopo avermi consegnato un cartellone con scritto “Welcome Lucrezia” abbiamo scattato la prima foto delle tante che ci scattiamo ogni giorno.
 
 

 
In seguito è iniziata la mia vita americana: vagando per strani supermercati, mangiando cibo cinese, rimanendo a bocca aperta innanzi a qualsiasi cosa mi circondasse e innamorandomi della pianura vasta e rigogliosa che mi ha accolta.

Lucrezia

Monday, August 19, 2013

Ministay a New York


Hi guys, how are you? I’m great!!!!! :D

Il 12 agosto alle ore 11 mi è arrivata la chiamata tanto attesa della WEP: famiglia in South Dakota e partenza prevista il 16 agosto!

A tal proposito apro una piccola parentesi riguardante la mia host family: questa è costituita da una madre (ovviamente americana), due sorelle gemelle (americane anche loro) ed un’altra exchange student proveniente dall’Ecuador. Il paese in cui trascorrerò i prossimi nove mesi è situato a nord est del South Dakota e la popolazione conta solo 300 abitanti. La scuola è situata all’interno di questo paesino di nome LANGFORD e date le dimensioni di quest’ultimo la mia completa integrazione nella società dovrebbe essere assicurata e garantita.

Chiusa la parentesi volevo parlarvi un po’ del mio viaggio a New York e mostrarvi qualche scatto.

La mattina del 16 agosto, dopo essere stata fino all’una di notte con le mie amiche in spiaggia, sono partita con la macchina diretta verso Roma Fiumicino. Da qui ho preso “la via aerea” che, con un scalo a Parigi, mi ha condotto verso le 3.30 p.m. (21.30 Italia) a New York!

Giunta a New York mi sono unita ad un gruppo di exchange student che erano partiti anche loro con la Wep e, insieme, abbiamo subito visitato Times Square fino a sera quando ci siamo recati in un hotel veramente bellissimo con piscina, camere enormi e servizio ottimo.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il 17 AGOSTO siamo andati a Manhattan.
 
Inizialmente siamo saliti su Top of the Rock:un grattacielo situato nel quartiere di Midtown a New York



 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
In seguito abbiamo sostato all’ombra di un albero a Central Park ed abbiamo visto dove si sono sposati nella sesta stagione di Gossip Girl Chuck Bass e Blair Waldorf .



 
 
 
 

 



Infine siamo tornati a Times Square dove abbiamo cenato presso Bubba Gump (locale ispirato al film Forrest Gump).
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 







Il giorno seguente, 18 AGOSTO, siamo passati sopra il ponte di Brooklin (sul quale però vi erano lavori in corso),


 
 
 









abbiamo fatto un giro su una barchetta velocissima che ci ha portato innanzi alla Statua della Libertà
 
 


 
 
Ed infine ci hanno lasciato del tempo libero per vedere negozi ed esplorare le vie, tra le quali ho trovato Waverly place (dove teoricamente hanno girato e scene del telefilm "I maghi di Waverly")
 
 
 
 

 
 
 
 

 
 
 



Riassunto in così poche parole questo Ministay sembrerebbe banale e comune, ma per me è stato essenziale: mi ha dato la carica giusta per iniziare! Ho conosciuto persone molto simpatiche, disposte ad imparare nuove cose senza pregiudizi, con i miei stessi desideri e le mie stesse speranze  e spero di poterle rivedere presto.

In questo momento mi trovo all’aereoporto di New York e sto per prendere il volo che mi condurrà dalla mia Host Family. Mi conviene sbrigarmi altrimenti non faccio in tempo ad imbarcarmi!!!

Dall’America è tutto, passo la linea a voi: ai vostri commenti, alle vostre critiche ed alle vostre impressioni, le quali accetterò ben volentieri.

Un abbraccio forte forte

Lucrezia

Monday, August 12, 2013

My mirror



Hi guys, mi chiamo Lucrezia (Maria, Nicola Ioannoni Fiore), ho 16 anni e vivo a Teramo, una città situata in Abruzzo. Sono ormai mesi che, presentandomi, dopo aver detto il mio nome, la mia età e il mio luogo di provenienza, introduco nello specifico la mia persona con la domanda retorica "Lo sai che vado un anno in America?!".
Ebbene si, sono anch'io una Exchange student in partenza con mille sogni e speranze da coronare.
Cosa mi spinge ad intraprendere questo percorso?! Molti ritengono che sia l'acquisizione della lingua straniera, importante fattore che garantisce salde (si spera) basi per il futuro. Io tengo a precisare che questo è solo uno dei tanti moventi che mi indirizzano verso questa esperienza: convivere per un anno (per la precisione 10 mesi) a contatto con una diversa cultura, e di conseguenza mentalità, significa abbattere gli scogli dei pregiudizi e della chiusura mentale per riuscire ad acquisire una visione a 360° !!!
Andare un anno negli Stati Uniti d'America non significa semplicemente osservare una nuova cultura e imparare nuove "nozioni" importanti per il futuro: questa è un'esperienza di vita che spero mi aiuti a maturare nel carattere e nella personalità, a crescere intellettualmente, ma soprattutto moralmente.
Ripongo in questo anno molte mie speranze e auspico di trovare in esso gli appoggi giusti sui quali fondare i "primi pilastri".
Auguratemi di rompermi una gamba (ops, è un gergo inglese che significa "buona fortuna").
Lucrezia